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21 Luglio 2023Con l’avanzare dell’età, purtroppo, sono numerosi i problemi che possono insorgere a carico della prostata, dall’iperplasia prostatica benigna fino al tumore. Ecco il perché della domanda: controllo prostata quando? È fondamentale per gli uomini a partire da una certa età sottoporsi periodicamente a controlli e screening specifici per la prostata, in modo da individuare precocemente eventuali alterazioni.
Controllo prostata quando? Ne parliamo con il Prof. Castiglione!
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Chi è il Prof. Castiglione e che cos’è Holistic Andrology?
Il Prof. Fabio Castiglione è sia Andrologo che Urologo. Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente ha completato la sua formazione in Urologia presso l’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. Ha conseguito il dottorato di ricerca sulle cellule staminali e la disfunzione erettile presso la Katholieke Universiteit Leuven (Belgio). E’ membro del Comitato Europeo di Medicina Sessuale (FECSM), dell’European Urology Board (FEBU) e membro del comitato scientifico delle Linee Guida Andrologiche dell’International Sexual Medicine Society (ISSM), della società Europea di urologia (EAU) e della European Society for Sexual Medicine (ESSM). Ha inoltre conseguito l’abilitazione a Professore Ordinario in Urologia in Italia ed è Professore Associato presso lo UCL di Londra e Consultant Urologist al King’s College Hospital di Londra.
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La prostata e i controlli!
La prostata è una ghiandola piccola ma estremamente importante nell’uomo, responsabile della produzione di parte del liquido seminale. A che età è consigliabile iniziare e quali segnali devono allertare su un possibile problema? Generalmente i medici consigliano di effettuare i primi esami intorno ai 50 anni, soprattutto se in famiglia ci sono stati casi di tumore alla prostata. Tuttavia alcuni sintomi come difficoltà a urinare, sangue nelle urine e dolore pelvico possono indicare la necessità di controlli urologici anche prima. L’esame del PSA, associato a visita medica ed eventuali esami di imaging, permette uno screening efficace per la prostata e la diagnosi precoce delle condizioni che possono insorgere con l’età.
Quando iniziare i controlli della prostata?
I 50 anni rappresentano un’età spartiacque per quanto riguarda la salute della prostata negli uomini. Fino ad allora, solitamente, non insorgono problemi rilevanti, mentre dopo questa soglia le possibilità aumentano, giustificando la raccomandazione di effettuare esami di screening.
Nello specifico, al compimento dei 50 anni gli uomini dovrebbero:
- Fare il primo test PSA: l’antigene prostatico specifico è un marcatore tumorale che permette di individuare precocemente eventuali masse cancerose alla prostata. Associato ad altri test può guidare la diagnosi, soprattutto nei casi sospetti.
- Sottoporsi a una prima visita urologica generale: lo specialista potrà esaminare la prostata attraverso il retto, valutare il corretto svuotamento della vescica e raccogliere informazioni utili da associare ai valori del PSA.
Questi due esami rappresentano i pilastri iniziali dello screening periodico per la prostata, da ripetere almeno ogni 1-2 anni. In caso di fattori di rischio aggiuntivi, come familiarità con tumori prostatici, i controlli possono essere ravvicinati. L’obiettivo è individuare per tempo possibili patologie, soprattutto il carcinoma prostatico, che se diagnosticato in fase iniziale ha ottime chance di guarigione.
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Sintomi che indicano la necessità di fare esami
I seguenti sintomi rivelano che probabilmente c’è qualcosa che non va a livello della prostata o del tratto urinario e giustificano una visita immediata da un urologo.
- Sangue nelle urine o ematuria è un segnale di allarme: può essere dovuto a infezioni urinarie ma anche a neoplasie, pertanto richiede sempre un controllo medico.
- Difficoltà a urinare (disuria) e il dolore durante la minzione (dispareunia) possono indicare un’iperplasia prostatica che ostacola il deflusso di urina, un’infezione o addirittura un tumore prostatico.
- La sensazione di non svuotare completamente la vescica (incontinenza urinaria da ritenzione) suggerisce l’ingrossamento della prostata che comprime l’uretra impedendo un’evacuazione totale.
Tutti questi campanelli d’allarme non vanno assolutamente ignorati, ma richiedono una diagnosi tempestiva di un urologo.
Utilità dell’esame del PSA
L’esame del PSA, dosando il livello dell’antigene prostatico specifico nel sangue, rappresenta uno strumento importante per la diagnosi precoce di alterazioni alla prostata. Tuttavia va considerato con attenzione. Da un lato un aumento del valore del PSA può essere il primo segnale di iperplasia prostatica benigna (un ingrossamento non canceroso della ghiandola) oppure di un tumore prostatico in fase iniziale, quando le possibilità di guarigione sono ancora elevate. Individuare un’anomalia quando il valore di PSA è ancora basso può guidare verso terapie risolutive. D’altra parte, il PSA da solo non è specifico, in quanto può risultare innalzato per altri fattori non neoplastici come prostatiti, cateterismi, esami retti. Inoltre non tutti i carcinomi producono PSA, dando quindi falsi negativi. Per questo è importante valutare il PSA associato ad altre informazioni, come l’esame obiettivo, la velocità di raddoppio del marker e ulteriori esami di imaging. Solo la visione complessiva del quadro clinico può guidare la diagnosi corretta. Il dosaggio del PSA è quindi uno screening utile come primo campanello d’allarme, ma va sempre discusso col paziente illustrando pregi e limiti del test.
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Altri esami da effettuare
Oltre agli esami di routine come il dosaggio del PSA e la visita urologica con esplorazione rettale della prostata, in alcuni casi possono rendersi necessari ulteriori approfondimenti diagnostici.
- L’ecografia transrettale della prostata rappresenta un esame “di secondo livello” utile soprattutto per valutare con precisione la struttura e le dimensioni della ghiandola ed escludere la presenza di masse sospette. È meno invasivo e più economico rispetto ad altre tecniche di imaging, ma meno sensibile nello stabilire con certezza la natura maligna o benigna di una lesione.
- La risonanza magnetica della prostata può offrire informazioni importanti, soprattutto laddove l’ecografia sia risultata inconcludente. Sebbene meno diffusa dell’ecografia, la RM prostatica può dare indicazioni precise sulle caratteristiche e l’estensione di un tumore (fattore prognostico) ed escludere l’interessamento dei linfonodi pelvici.
- Esame delle urine per escludere infezioni o infiammazioni a carico del tratto urinario che possono influenzare il valore del PSA. Anche un urinocoltura può rivelarsi utile per l’identificazione microbiologica di una eventuale prostatite.
Oltre allo screening di base PSA/visita urologica, in presenza di sintomi sospetti o di alterazioni rilevate possono rendersi necessari esami di imaging più sofisticati e le analisi delle urine per giungere ad una diagnosi accurata.
Stile di vita e prevenzione
Il modo in cui si vive ha un impatto importante sulla salute della prostata. Seguire alcune semplici abitudini a tavola e nello stile di vita può aiutare a prevenire i disturbi prostatici. Innanzitutto, è importante seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, limitando il consumo di grassi insaturi e carni rosse, mentre favorendo frutta, verdura e cereali integrali. Numerosi studi hanno dimostrato che un’alimentazione povera di grassi saturi, in particolare quelli animali, riduce il rischio di iperplasia prostatica benigna e carcinoma prostatico. Anche praticare attività fisica con regolarità, camminando almeno mezz’ora al giorno e facendo esercizio aerobico, può giovare. In questo modo si mantiene un peso forma e si riducono i valori di circonferenza vita, fattori collegati alla salute prostatica. Infine, è fortemente consigliabile smettere di fumare. Il fumo di sigaretta favorisce lo stato infiammatorio e ossidativo a livello prostatico, aumentando il rischio di patologie neoplastiche. Inoltre, i fumatori rispondono peggio alle terapie per il cancro alla prostata. Seguendo questi semplici accorgimenti si possono ridurre i fattori di rischio per la salute della prostata, pur continuando a svolgere gli screening periodici raccomandati dopo i 50 anni.
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Perché affidarsi al Prof. Castiglione per la prostata?
Affidarsi alle cure del Prof. Castiglione significa poter contare sulla più alta specializzazione e professionalità in campo urologico-prostatico, in grado di fornire risposte efficaci per i disturbi che riguardano questa importante ghiandola maschile. Il Prof. Castiglione è uno dei migliori specialisti in urologia per il trattamento dei disturbi prostatici.
Le ragioni per affidarsi alle sue cure sono molteplici:
- Esperienza. Il Prof. Castiglione vanta anni di esperienza come urologo, con migliaia di casi trattati annualmente. Si è specializzato nella chirurgia prostatica e nel trattamento del cancro alla prostata.
- Competenze. Grazie alle sue elevate competenze tecniche e alla continua formazione è in grado di offrire le terapie più all’avanguardia, avvalendosi delle più moderne tecniche operatorie e tecnologiche.
- Risultati. Gli eccellenti risultati ottenuti negli anni, in termini di guarigioni e complicazioni ridotte al minimo, dimostrano l’alta professionalità del Prof. Castiglione e la sua abilità chirurgica.
- Umanità. Oltre alle indiscutibili capacità mediche, il Prof. Castiglione si caratterizza per l’attenzione alle persone, mettendo il paziente a proprio agio e spiegando in modo chiaro le possibili opzioni.
Conclusioni
Per mantenere una corretta funzionalità della prostata e prevenire problemi potenzialmente molto seri, è fondamentale sottoporsi agli esami di screening raccomandati dai 50 anni in poi. Visita urologica, dosaggio del PSA e adottare uno stile di vita sano con dieta equilibrata e attività fisica sono gli strumenti principali a disposizione per monitorare costantemente lo stato di salute della prostata e intervenire per tempo in caso di anomalie. Una diagnosi precoce, ottenuta grazie a controlli periodici a partire dai 50 anni, permette nella maggior parte dei casi di individuare e curare con successo eventuali patologie prostatiche, da quelle benigne a quelle potenzialmente letali. È quindi importante non trascurare la propria salute prostatica e sottoporsi agli screening consigliati dai medici: solo una sorveglianza attenta può aiutare a prevenire gravi conseguenze. Abbiamo risposto alla domanda iniziale: controllo prostata quando?